Libri e viaggi: questo matrimonio s’ha da fare!

Pomeriggio speciale quest’oggi nel mio salotto!

Si parla infatti di un connubio che mi sta molto a cuore: quello tra libri e viaggi, per me imprescindibile, che arricchisce la mia vita e mi dona emozioni sempre diverse.

Già una volta, infatti, ho raccontato volentieri su Trippando i miei dieci libri da portare in cabane, perché non posso proprio immaginare un viaggio senza pagine da leggere, senza nessuno che mi aspetti al termine di una giornata in giro per sentieri o centri storici.

Certo! Ci sono i compagni di viaggio in carne e ossa, ma quelli scritti sulle pagine che odorano di carta (per il momento non riesco a convertirmi all’e-book!) ascoltano in silenzio e ricambiano con le loro emozioni.

Per questo motivo, un posto nella mia valigia è sempre per loro, a costo di lasciare a casa il mio paio di scarpe preferito o quel pantaloncino che avevo acquistato per l’occasione!

Ma cosa ne pensano le mie amiche di questo pomeriggio?

Chiediamolo a Bruna di Il mondo di Atena e a Daniela, de L’orsa nel carro.

Prima, però, apriamo il buffet…che qui c’è qualcuno di mooooooolto goloso! (ne sai qualcosa, Dani? 😉 )

pasticcini

E iniziamo proprio da te, Daniela, mentre ti servo la tua tazza di thè (zucchero?)…ci racconti quanto conta per te la lettura in viaggio?

Daniela: Si, zuccherato grazie. Dunque, se per lettura in viaggio intendiamo “durante il viaggio”, temo di non avere nulla da dichiarare: proverbiali e leggendari sono i miei itinerari scassamariti, come potrei concedermi anche del tempo per la lettura? Stesso discorso per la sera a letto, sono talmente cotta che è escluso. Invece durante il tempo trascorso in aereo/treno/altri mezzi, sono così stordita dalla Xamamina che non potrei sfogliare nemmeno un libro illustrato per bambini. Purtroppo di lettura in viaggio, nel mio caso, proprio non se ne parla. Infatti invidio tantissimo chi ci riesce!

Se invece intendiamo la lettura come propedeutica al viaggio stesso, allora le cose cambiano. Capita molto spesso che mi lasci condizionare, nella scelta di una destinazione, proprio dalle suggestioni provocate da un racconto, che sia un saggio storico, un bel romanzo o, semplicemente un post di un collega blogger (ma non lo ammetterò mmai). Scherzo!

Stessa cosa può accadere con un film e con una serie. Chi ad esempio non vorrebbe visitare i luoghi della serie Game Of  Thrones? E’ così! Ci si immerge così profondamente nei luoghi descritti fra le righe che viene giocoforza naturale googlare foto e notizie sulla location protagonista e desiderarla! Nella migliore delle ipotesi tutto questo accade appena termino l’ultima pagina, nella peggiore già dopo l’introduzione.

Beh, allora raccontami di un libro che ha ispirato un tuo viaggio…

Daniela: Mhh… questi pasticcini sono deliziosi! Si esiste. Il Cimitero di Praga di Umberto Eco. Quando lo acquistai il titolo mi incuriosì tantissimo. Mi creò talmente tanta aspettativa su Praga che divorai il monumentale romanzo di Eco, fino all’ultima riga, alla ricerca dei vicoli e della magia di Praga. In realtà la capitale della Repubblica Ceca era citata praticamente soltanto nel titolo! Hai presente quando mangi qualcosa di salato e monta conseguentemente una sete pazzesca? E più bevi e più viene sete?! Come un cane che si morde la coda, un circolo vizioso insomma. La curiosità su Praga nacque e si alimentò praticamente da sola, come se volesse a tutti i costi sopperire alle “righe mancanti” nel racconto di Eco. Una sete non placata, ecco. Fu così che i giorni successivi furono una colossale full immersion praghese fra TripAdvisor, Street View, Booking, Travel Blog ecc, fino alla naturale conclusione. Quale conclusione? BookNow! Paradossalmente il mio viaggio a Praga è stato ispirato da un libro che NON parlava di Praga!

E uno che invece hai voluto leggere immediatamente al tuo ritorno?

Daniela: Ne ho parlato proprio recentemente in uno dei miei ultimi post. In Trentino mi sono imbattuta in numerosissime tracce del passaggio di Goethe. Per strada, nei ristoranti, nella toponomastica dei luoghi ecc. Quando sono tornata a casa ho scoperto il suo Viaggio in Italia che, ti confesso, ha rispolverato il mio patriottismo sopito. Praticamente è il resoconto del Gran Tour Italiano di Goethe in “sole” 800 pagine.

Ammetto che è stata una lettura abbastanza pesante, tuttavia fra le righe ho potuto apprezzare l’amore per il nostro Paese attraverso gli occhi di un letterato tedesco. Sappiamo quanto sia proverbiale la freddezza dei tedeschi, no? Ebbene vederli “sciogliersi” dinanzi al nostro Bel Paese mi riempie di orgoglio e, allo stesso tempo, mi ammonisce. Ho preso atto che la mia smania di prendere l’aereo mi ha resa “cieca” all’evidenza. E’ come quando una cosa la consideri scontata: finisci inevitabilmente per non apprezzarla e non considerarla affatto. Leggere il Grand Tour di Goethe ha avuto l’effetto di un sonante “rimprovero”, una dolorosa bacchettata sui palmi delle mani.

Ah, in realtà anche al ritorno da Praga ho voluto leggere un ulteriore libro, vista la sete che mi aveva lasciato la “buonanima” di Eco. La Chimera di Praga, anche se non ha un autore altisonante, è un romanzo “urban fantasy” che ho trovato godibilissimo. Non ti svelo nulla, prova solo a leggerne la sinossi!

E invece tornando ai pasticcini… posso averne qualcuno da asporto?

dolcetti

Ma certo cara! Te li impacchetto a dovere! 😉 Intanto prendo appunti su Eco…in realtà, ho letto solo il suo capolavoro, Il nome della rosa, ma – non me ne vorrete – ci ho impiegato mesi per terminarlo! Ambientazione meravigliosa, come piace a me, storia intrigante, ma di una lentezza che non ti so spiegare! E siccome a me non piace riporre un libro senza averlo prima letto tutto, l’ho portato a termine…ma con tanta santa pazienza! (Ecco, ora verrò scomunicata da tutta la comunità dei lettori…)

Bruna, per te, invece, c’è posto per un libro nella tua valigia?

Libri in vacanzaBruna: Sì, certo…ma prima di tutto, grazie mille per avermi dato la possibilità di trascorrere con voi tutti un pomeriggio per parlare di quel che più amo: i libri e i viaggi! Ecco, quando sono in viaggio preferisco portare con me libri non particolarmente impegnativi. Quasi sempre si tratta di romanzi, mai di saggi. L’ideale per me sono le graphic novel. In fin dei conti il tempo per la lettura si riduce quasi sempre al tempo della trasferta. In altre parole, leggo in aereo o in treno – in autobus mai, mi viene il mal d’auto. Leggo soprattutto al ritorno, perché durante il viaggio di andata sono tutta un fremito: c’è la mia lieve ma sempre presente ansia di volare, la forte emozione che sento per l’avventura che sta iniziando. Riesco a leggere poco quando sono così presa da altri pensieri e dalle sensazioni. Per questo, con me porto uno o al massimo due libri che non richiedono particolare attenzione. Non voglio dire che vado leggendo fesserie, ma che prediligo uno stile di scrittura fluido e caratterizzato da immediatezza comunicativa, che si lascia seguire con facilità. Per fare un esempio, a me piace molto Thomas Mann e una volta ho letto in treno il suo romanzo maggiore, I Buddenbrook – ambientato a Lubecca e Monaco di Baviera: non lo rifarei. Perché? So che Mann va colto molto tra le righe e nelle sottigliezze, non si adatta al grado di “distrazione” emotiva che mi caratterizza durante un viaggio.

Sono pienamente d’accordo con te! Quando so di avere in programma un viaggio, corro in libreria a fare indigestione di romanzi dei miei scrittori preferiti, Nicholas Sparks e Marc Levy…quelli più impegnativi, poi, me li conservo per il ritorno! 😉

Ma in generale, come si sceglie un libro da portare in viaggio?

Bruna: Non credo che esista una regola. Ho parlato di me e di uno stato emozionale che non mi fa seguire letture impegnative, ma non è detto che non ci siano persone molto più composte di me in viaggio e capaci di leggere qualsiasi cosa. C’è chi ama portarsi dietro romanzi ambientati nella città in cui stanno per arrivare, c’è chi porta con sé il proprio libro preferito. Penso che sia giusto che ognuno scelga il libro che si adatti meglio al proprio modo di essere e lo dico ammettendo che è anche bello vedere qualcuno che legge Lolita in spiaggia: fa la sua bella figura! Siamo liberi!

Sono d’accordo! 😀

E se invece dovessi partire per un giro intorno al mondo, quali sono i tre libri che sceglieresti dalla tua libreria?

Libri in vacanza 2Bruna: Un giro intorno al mondo richiede tempo, forse tre libri non mi basterebbero! Vediamo, credo che porterei con me un libro da rileggere, un grande classico ancora mai letto e un saggio filosofico. Uno dei miei libri preferiti è Jane Eyre, per cui lo porterei con me per leggerlo di nuovo. Ho letto pochissimo Tolstoj, per cui finalmente mi cimenterei in Anna Karenina. Infine, la mia formazione è filosofica: vengo un po’ meno al principio della lettura poco impegnativa e porterei con me un libro da scegliere tra la Critica della facoltà di giudizio di Immanuel Kant e La Repubblica di Platone.

Ecco! Parlandomi di Tolstoj, mi hai fatto venire in mente che una volta sono venuta meno al principio di leggere tutti i libri che inizio: Anna Karenina è ancora lì che mi aspetta, dopo 400 pagine!

Ma la verità è che non è particolarmente “pesante”, ma leggermente troppo descrittivo…ho trovato che si perdesse molto nella spiegazione di dettagli inutili. E poi, non era sicuramente adatto al particolare momento che stavo vivendo…ma non l’ho abbandonato definitivamente!

Ma…ragazze!!! Mentre chiacchieriamo avete fatto fuori tutto! È la prima volta…Dani, cos’hai dietro la schiena??? 😛

Ahahah…è stato un pomeriggio divertentissimo, che mi auguro possa ripetersi prestissimo! ^_^

Ora però, oltre alla consueta voglia di partire che mi assale dopo aver parlato con tutti voi, ho anche voglia di leggere tutto!!!

Cosa c’è in questi giorni sul mio comodino? Un indovino mi disse, di Tiziano Terzani…

Vi aspetto alla prossima! Bacini per voi… ❤

TheCassandra

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23 risposte a "Libri e viaggi: questo matrimonio s’ha da fare!"

  1. Bellissima chiacchierata tra amiche, come sempre!
    Io purtroppo non riesco ad addormentarmi se non leggo almeno un paio di pagine, anche in viaggio. Una volta avevo il problema di dove mettere almeno un paio di libri da portare con me, ma da un paio di anni ho risolto con l’iPad.
    Vi confesso che qualche anno fa ho deciso di andare in Cornovaglia dopo aver letto un libro di Rosamunde Pilcher di cui ho dimenticato il titolo…
    Un bacio a tutte!

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  2. Che bel post! Io concordo con Orsa, durante il viaggio riesco a leggere solo la guida (che ho già letto durante la preparazione del viaggio stesso ma che continuo a leggere e sottolineare), mentre prima mi piace leggere libri ambientati nei luoghi che sto per visitare. Mi ricordo i mesi prima del mio viaggio tra Croazia e Bosnia , ho letto molti libri che trattavano il periodo della guerra che ha colpito quei posti… alcuni libri solo a ricordarli mi danno la pelle d’oca!

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  3. Mi piace questa chiacchierata! Io sono come Bruna, in viaggio non riesco a leggere testi troppo impegnativi. Concordo con Daniela riguardo a Il nome della Rosa..complicato da mandare giù! Però sono andata a castel del monte a vedere da vicino dove hanno ambientato il film: una meraviglia 🙂

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  4. Non diamo la colpa a Daniela, i dolcetti piacciono anche a me! 😛 sai che Eco è uno dei miei autori contemporanei preferiti e non ho ancora letto Il cimitero di Praga? Ce l’ho a casa, come Viaggio in Italia di Goethe, che ho corteggiato per tanto tempo e mi sta ancora aspettando…finisce che poi mi viene voglia di andare in troppi posti. Ciao brave blogger, di viaggi e di libri! è stato un piacere!

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    1. Hahaha ed io avrei la “nominata” di golosona eh?! Grazie Bruna per aver fatto outing: diciamolo a Cassandra che li hai pappati pure tu i pasticcini! 😉
      Su Goethe il mio consiglio è di non leggerlo (tròpp pesànt)! 😛
      Piuttosto “viaggiatelo” direttamente!
      Sincera invidia a voi che riuscite a leggere in aereo/treno! :/
      Grazie per la piacevole chiacchierata ragazze e grazie a Cassandra per l’ospitata nel suo salotto!

      Ah…i pasticcini da asporto, a casa, non sono mai arrivati.
      Neanche 100 metri hanno fatto! 😀

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